lunedì 18 gennaio 2010

XL - Lupus in fabula




 Da: TargatoCN

A luglio 2004 una delegazione di sindaci e cittadini delle valli piemontesi scese a Torino per consegnare al Consiglio regionale una petizione firmata da un migliaio di cittadini e fatta propria da una ventina di Comuni e Comunità montane.
Con essa si chiedeva che “…la Regione Piemonte affronti in modo organico i problemi economici, logistici e formativi legati alla scuola per le Valli e le Alte Terre regionali, predisponendo adeguati interventi legislativi e istituisca, già dall’anno scolastico in corso, una borsa di studio finalizzata alla copertura dei costi che le famiglie delle alte valli devono farsi carico per mandare i figli a tutte le scuole, di ogni ordine e grado”.
I problemi che i giovani e le loro famiglie devono affrontare per frequentare le scuole superiori sono una delle maggiori cause di emigrazione, questo non “un problema”, è “il problema” delle nostre valli.
“Scuola” è l’insieme dei possibili percorsi formativi che la società mette a disposizione dei giovani per dotarli del bagaglio di “saperi” necessari ad affrontare la vita.
Il ventaglio delle possibili scelte non è omogeneo sul territorio, la gioventù delle valli inizia da qui un percorso diseguale sul piano delle opportunità e le loro famiglie si trovano a dover affrontare spesso spese non sostenibili.
Quassù non è più sufficiente occuparsi della scuola dell’obbligo, occorre fare un salto di qualità e affrontare in modo efficace i problemi legati alla scuola media superiore e all’università: è lì che si forma la futura classe dirigente delle valli, è lì che occorre intervenire tempestivamente.
Un giovane cerca di individuare un percorso di studi in base alle attese e ai valori sui quali sta iniziando a costruire il suo futuro, ma quassù il ventaglio delle scelte possibili non è paragonabile a quello della gioventù della pianura e troppi sono costretti a decidere in base a comodità e a valutazioni di carattere economico.
A una Regione che trova 533.000 € nel 2008/9 per occuparsi del ritorno dei lupi chiedo di avere la stessa attenzione per gli ultimi giovani delle Alte Terre.
Gli ultimi cuccioli di “Homo Sapiens” ancora presenti nelle alte valli sono ormai poche decine, la specie è in via di estinzione quassù e garantire loro pari opportunità formative è un dovere eluso da parte delle istituzioni regionali.
I soldi mai trovati per intervenire su questo problema non sarebbero sicuramente superiori a quelli già spesi per il gestire il ritorno del “Canis Lupus”, con buona pace delle normative europee che qui non c’entrano nulla.
Dopo quasi 6 anni quella petizione attende ancora risposta, un esempio del fallimento delle politiche regionali della montagna.
Mariano Allocco
Prazzo (cn)

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