venerdì 29 marzo 2013

Lu Pasho

Fino agli anni 50, ogni cinque anni a Limone si celebrava il Venerdì Santo  con una rievocazione storica. Oltre ai centurioni, ai soldati a cavallo, alla Madonna e alle pie donne, un ruolo importante era quello del cantore del "Pasho", il quale inginocchiato ai piedi del Calvario intonava in latino la passione di Cristo. A giudicare dalle immagini ritrovate nei cassetti, i membri della mia famiglia hanno partecipato a più di una edizione così che troviamo immortalati almeno una Veronica, una Madonna, un po' di massari e un timido quanto fiero cantore: mio padre. Oltre alle immagini in bianco e nero e ai racconti ormai sbiaditi delle mie zie, a testimonianza dell'evento restano, dietro l'altare maggiore, le ferite inferte dai pali inseriti nella parete  per costruire il palco della rappresentazione. I nostri avi non immaginavano che sotto gli svariati strati di tinteggiatura si nascondesse un pregevole affresco del '500 rappresentante i Santi Pietro e Paolo, riemerso in occasione del restauro della Parrocchia.
Vi lascio un po' di fotografie da spulciare alla ricerca di volti conosciuti... Buona Pasqua!

Papà canta il Pasho, Pulìn 'd Ciaciu vigila austero

Il palco

Dietro all'altare l'affresco "decapitato"
(Immagine: Luigi Barbano per il Bollettino Parrocchiale)



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